
Minacce informatiche previste in Italia nel 2026
Il 2026 si preannuncia come un anno cruciale per la cybersicurezza in Italia. Con l’evoluzione delle tecnologie e l’aumento della digitalizzazione, le minacce informatiche stanno diventando sempre più sofisticate e pervasive. Dall’uso malevolo dell’intelligenza artificiale ai ransomware di nuova generazione, il panorama è in rapida trasformazione.
In questo contesto le imprese dovranno affrontare sfide senza precedenti per proteggere dati, infrastrutture e reputazione.
Le Principali Minacce del 2026
- Attacchi basati su Agentic AI
Gli agenti autonomi di IA saranno il nuovo fronte di battaglia. Questi sistemi, capaci di agire senza supervisione umana, possono lanciare attacchi sofisticati, sondare difese e sfruttare vulnerabilità in tempo reale. Il problema è aggravato da implementazioni affrettate e scarsa governance, che aumentano il rischio di violazioni su larga scala. - Deepfake e Attacchi Phishing
Audio e video falsificati con IA diventeranno strumenti comuni per ingannare dipendenti e ottenere accesso a sistemi sensibili. Già oggi si registrano casi di trasferimenti fraudolenti causati da chiamate “fake” di dirigenti; nel 2026, la sofisticazione di queste tecniche renderà sempre più complessa la distinzione tra reale e falso. - Ransomware Evoluto e Ransomware-as-a-Service
Gli attacchi ransomware continueranno a crescere, permettono anche a criminali non esperti di lanciare offensive. Il ransomware è un tipo di virus che blocca i dati di un’azienda e chiede un riscatto per sbloccarli. La novità risiede nel modello Ransomware-as-a-Service: gruppi di hacker che offrono pacchetti “chiavi in mano”, così chiunque può organizzare un attacco senza grandi competenze tecniche. - Fine delle VPN Tradizionali
Le VPN tradizionali saranno considerate obsolete e insicure. Le aziende dovranno migrare verso soluzioni di accesso remoto basate sull’identità e architetture Zero Trust. - Minacce al Cloud e alla Supply Chain
Con il 60-90% dei carichi di lavoro spostati sul cloud, gli attacchi a queste infrastrutture e alle catene di fornitura diventeranno più frequenti. La complessità delle integrazioni aumenta il rischio di movimenti laterali e compromissioni sistemiche.
Cosa dovrebbero fare le aziende e le organizzazioni per prepararsi
- Valutare il rischio attuale: prima di investire in nuove soluzioni, è fondamentale capire dove si è più vulnerabili. Le aziende dovrebbero mappare utenti, dispositivi e applicazioni critiche, verificando quali sono le difese di prima linea già attive.
- Adottare il principio del privilegio minimo: restringere accessi e permessi solo a pochi riduce il rischio che un attacco si diffonda.
- Adottare il modello Zero Trust: ogni accesso deve essere verificato, anche all’interno della rete aziendale.
- Migliorare la cultura della sicurezza: con formazione continua, simulazioni di phishing e e iniziative di sensibilizzazione per tutto il personale.
- Utilizzare l’IA a supporto della difesa: per monitorare la rete in tempo reale, individuare comportamenti anomali e bloccare attacchi prima che causino danni.
- Preparare un piano di risposta agli incidenti: come si comunica e come si ripristinano i sistemi. Testarlo regolarmente e valutare una polizza di cyber-assicurazione per coprire i danni.
Il 2026 si profila come un anno critico per la sicurezza informatica in Italia. Le minacce sono più numerose, più sofisticate e più mirate. Le organizzazioni che si muoveranno per tempo, con una strategia chiara e proattiva, avranno un vantaggio non solo in termini di difesa, ma anche di reputazione e continuità operativa.