Minacce informatiche previste in Italia nel 2026

Minacce informatiche previste in Italia nel 2026

Il 2026 si preannuncia come un anno cruciale per la cybersicurezza in Italia. Con l’evoluzione delle tecnologie e l’aumento della digitalizzazione, le minacce informatiche stanno diventando sempre più sofisticate e pervasive. Dall’uso malevolo dell’intelligenza artificiale ai ransomware di nuova generazione, il panorama è in rapida trasformazione.

In questo contesto le imprese dovranno affrontare sfide senza precedenti per proteggere dati, infrastrutture e reputazione.

Le Principali Minacce del 2026

  1. Attacchi basati su Agentic AI
    Gli agenti autonomi di IA saranno il nuovo fronte di battaglia. Questi sistemi, capaci di agire senza supervisione umana, possono lanciare attacchi sofisticati, sondare difese e sfruttare vulnerabilità in tempo reale. Il problema è aggravato da implementazioni affrettate e scarsa governance, che aumentano il rischio di violazioni su larga scala.
  2. Deepfake e Attacchi Phishing
    Audio e video falsificati con IA diventeranno strumenti comuni per ingannare dipendenti e ottenere accesso a sistemi sensibili. Già oggi si registrano casi di trasferimenti fraudolenti causati da chiamate “fake” di dirigenti; nel 2026, la sofisticazione di queste tecniche renderà sempre più complessa la distinzione tra reale e falso.
  3. Ransomware Evoluto e Ransomware-as-a-Service
    Gli attacchi ransomware continueranno a crescere, permettono anche a criminali non esperti di lanciare offensive. Il ransomware è un tipo di virus che blocca i dati di un’azienda e chiede un riscatto per sbloccarli. La novità risiede nel modello Ransomware-as-a-Service: gruppi di hacker che offrono pacchetti “chiavi in mano”, così chiunque può organizzare un attacco senza grandi competenze tecniche.
  4. Fine delle VPN Tradizionali
    Le VPN tradizionali saranno considerate obsolete e insicure. Le aziende dovranno migrare verso soluzioni di accesso remoto basate sull’identità e architetture Zero Trust.
  5. Minacce al Cloud e alla Supply Chain
    Con il 60-90% dei carichi di lavoro spostati sul cloud, gli attacchi a queste infrastrutture e alle catene di fornitura diventeranno più frequenti. La complessità delle integrazioni aumenta il rischio di movimenti laterali e compromissioni sistemiche.

Cosa dovrebbero fare le aziende e le organizzazioni per prepararsi

  • Valutare il rischio attuale: prima di investire in nuove soluzioni, è fondamentale capire dove si è più vulnerabili. Le aziende dovrebbero mappare utenti, dispositivi e applicazioni critiche, verificando quali sono le difese di prima linea già attive.
  • Adottare il principio del privilegio minimo: restringere accessi e permessi solo a pochi riduce il rischio che un attacco si diffonda.
  • Adottare il modello Zero Trust: ogni accesso deve essere verificato, anche all’interno della rete aziendale.
  • Migliorare la cultura della sicurezza: con formazione continua, simulazioni di phishing e e iniziative di sensibilizzazione per tutto il personale.
  • Utilizzare l’IA a supporto della difesa: per monitorare la rete in tempo reale, individuare comportamenti anomali e bloccare attacchi prima che causino danni.
  • Preparare un piano di risposta agli incidenti: come si comunica e come si ripristinano i sistemi. Testarlo regolarmente e valutare una polizza di cyber-assicurazione per coprire i danni.

Il 2026 si profila come un anno critico per la sicurezza informatica in Italia. Le minacce sono più numerose, più sofisticate e più mirate. Le organizzazioni che si muoveranno per tempo, con una strategia chiara e proattiva, avranno un vantaggio non solo in termini di difesa, ma anche di reputazione e continuità operativa.