Piano Transizione 4.0: un’opportunità unica per la digitalizzazione dei processi produttivi delle aziende

Apr 18, 2023 | Comunicazione aziendale

Mentre Industria 4.0  e Impresa 4.0 vanno in pensione, la nuova politica industriale italiana offre alle aziende la possibilità di crediti d’imposta agevolati grazie all’introduzione del Piano Transizione 4.0. 

Questa misura, che ha stanziato, a partire dal 2021 e prolungato fino al 2023, 13,38 miliardi euro più l’aggiunta di 5,08 miliardi del Fondo complementare, intende favorire gli investimenti privati ​​in prodotti e attività che supportano la digitalizzazione attraverso il riconoscimento di crediti d’imposta, con l’obiettivo di assistere le imprese nella loro trasformazione digitale.

Gli obiettivi di questo nuovo Piano sono quelli di stimolare gli investimenti privati e dare slancio e fiducia alle imprese del Made in Italy che potranno così acquistare beni strumentali, materiali e immateriali, per compiere una transizione tecnologica sempre più cruciale per competere nel mercato.

Per comprendere meglio come sfruttare queste agevolazioni, scoprirai:

Cos’è il Piano Transizione 4.0 

Il Piano Transizione 4.0, introdotto dalla legge di Bilancio 2020, è una misura che oltre a sostituirsi ai precedenti “Impresa 4.0” e “Industry 4.0”, propone aliquote agevolative differenti in base alle diverse tipologie di investimento.

Queste aliquote sostituiscono tutte le misure disponibili prima del 2020, come ad esempio il superammortamento, ponendo l’attenzione sull‘innovazione sostenibile.

Piano Transizione

Cosa rientra nel Piano Transizione 4.0

Il Piano Transizione 4.0 permette una piccola rivoluzione per quanto riguarda le agevolazioni fiscali, riprogrammandole su più anni.

Tra gli interventi che rientrano nel Piano Nazionale Transizione 2023 ci sono:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: è un’agevolazione che riguarda le imprese che acquisteranno nuovi beni strumentali, immateriali e materiali, utili al fine di attuare la transizione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Le aziende che usufruiranno di questa agevolazione dovranno avere sede in Italia. L’incentivo, inoltre, fa distinzione tra le varie aliquote di credito in base alla tipologia del bene acquistato, sostituendo il superammortamento e l’iperammortamento.
  • Credito d’imposta per investimenti nello sviluppo, innovazione, ricerca e design: agevolazione rivolta alle aziende che vogliono investire nello sviluppo, ricerca e innovazione per migliorare la transizione tecnologica all’interno dell’economia circolare, con particolare attenzione alla sostenibilità. All’interno di questa agevolazione troviamo tutte quelle attività, come l’innovazione tecnologica 4.0 e la transizione ecologica, in grado di aumentare la competitività nel mercato delle aziende italiane, come l’innovazione tecnologica 4.0 e la transizione ecologica.

Cosa non rientra nel Piano Transizione 4.0

Nel 2023 non viene applicato nessun rifinanziamento per il credito Formazione 4.0, previsto nella Legge di Bilancio del 2018.

Questo credito che permette di investire nella formazione del proprio personale riguardo materie tecnologiche, è parametrato secondo quanto speso nel 2022. Nello specifico:

  • Credito d’imposta al 50% per le piccole imprese, con un tetto massimo di 300.000 euro.
  • Credito d’imposta al 40% per le medie imprese, con un tetto massimo di 250.000 euro.
  • Credito d’imposta al 30% per le grandi imprese, con un tetto di 250.000 euro per azienda.

Non è stato predisposto, inoltre, nessun finanziamento per quanto riguarda la nuova Sabatini, ovvero quella misura che serviva a sostenere gli investimenti delle PMI per l’acquisto di beni strumentali.

Piano Nazionale Transizione 4.0

Nei beni immateriali 4.0 sono ammessi tutti quei beni interconnessi tra loro e con i sistemi aziendali che fanno parte delle piattaforme, applicazione e software utili per:

  • Trattare ed elaborare i dati
  • Monitorare e controllare le macchine e i sistemi di produzione
  • Progettare i sistemi di produzione
  • Comunicare e condividere dati
  • Migliorare l’efficienza energetica degli impianti
  • Cybersecurity
  • Archiviare digitalmente le informazioni riguardanti il ciclo del prodotto
  • Ricostruire virtualmente contesti reali
  • Cloud computing
  • Implementazione dell’intelligenza artificiale

Nei beni materiali sono ammessi tutti quei beni acquistati per la transizione tecnologica delle imprese come:

  • Beni strumentali il cui funzionamento dipende da sistemi computerizzati o sensori
  • Beni strumentali per migliorare la qualità e la sostenibilità
  • Dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi.
  • Dispositivi per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro attraverso l’interazione uomo-macchina
piano transizione

Come e perché usufruire del Piano Transizione 4.0

Per poter usufruire del Credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 4.0 il bene strumentale, sia materiale che immateriale, l’azienda è obbligata a esibire una perizia tecnica, redatta da un professionista, oppure un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

Se l’impresa ha acquistato un bene con costo inferiore ai 300.000 €, basterà una dichiarazione di un rappresentante legale dell’azienda. Al contrario, come detto, per acquisti superiori ai 300.000 € servirà una perizia tecnica.

Anche se l’azienda ha già utilizzato le agevolazioni negli anni precedenti, può comunque usufruire del Piano Transizione 4.0, a patto che l’impresa dimostri che il bene ha tutte le caratteristiche previste dalla legge e sia collegato ai fornitori o al sistema di gestione produttiva.

Vantaggi per le aziende

Per le aziende che effettuano investimenti in beni strumentali è riconosciuto un credito di imposta vantaggioso che nel biennio 2023-2025 sarà come segue:

Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati 

L’aliquota percentuale dell’anno viene riconosciuta per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno dell’anno successivo rispetto a quello indicato. La condizione necessaria sarà quella che vede il venditore accettare l’ordine entro il 31 dicembre dell’anno in corso con un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisto.

La spesa può essere fatta anche nell’acquisto di servizi di Cloud Computing.

  • 2023: Credito di imposta al 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.
  • 2024: Credito di imposta al 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.
  • 2025: Credito di imposta al 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati 

Se il relativo ordine viene accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2025 e sono stati versati acconti pari almeno al 20% del costo di acquisto, il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti realizzati fino al 30 giugno 2026.

  • Credito di imposta al 20% del costo per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • Credito di imposta al  10% del costo per gli investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • Credito di imposta al 5% del costo per gli investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro
  • Credito di imposta al  5% del costo per gli investimenti superiori a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR.

Valore BF è al tuo fianco nel percorso di innovazione tecnologica e digitale, sfrutta le agevolazioni del Piano Transizione 4.0 per i tuoi investimenti in ambito ICT o 3D. Contattaci per avere maggiori informazioni su come possiamo aiutarti a trasformare la tua azienda.

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