Incident Response per i servizi Cloud: come garantire la Business Continuity

Incident Response per i servizi Cloud: come garantire la Business Continuity

Implementare un efficace Incident Response per i servizi Cloud è fondamentale per garantire la Business Continuity. Per affrontare gli incidenti informatici, che possono capitare in un contesto sempre più tecnologico nel quale operano le aziende, c’è la necessità di un approccio sempre più mirato e strategico così da mantenere operativa l’impresa.
La gestione degli incidenti nel Cloud è utile al fine di identificare, affrontare e ripristinare le operazioni in caso di interruzioni impreviste, o minacce alla sicurezza dei dati. Un piano di Incident Response comporta la tempestiva individuazione, la risposta rapida e la mitigazione degli incidenti per proteggere i dati critici e le operazioni aziendali.

Per comprendere al meglio l’importanza, in questo articolo vedremo:

attacchi informatici

Il Cloud non garantisce la Business Continuity

Molto spesso le aziende compiono una transizione verso un’architettura Cloud o ibrida, principalmente per cercare una continuità operativa. In questo modo si permette ai sistemi di rimanere sempre in funzione anche quando ci si trova ad affrontare eventi importanti che possono avere un impatto negativo dal punto di vista informatico.

Nonostante il passaggio in Cloud possa mitigare le criticità derivanti da questi eventi, non può ancora essere considerato come la soluzione unica per risolvere i vari problemi che colpiscono i sistemi informatici di ogni singola organizzazione. Le varie criticità, quindi, possono essere ridotte attraverso il Cloud, che ricordiamo si basa sempre su infrastrutture di server, software e tecnologie di autenticazione, ma non completamente eliminate.

Incident Response e Business Continuity per il Cloud

Un’architettura Cloud potrebbe dare la sensazione alle aziende di essere completamente protette dalle vulnerabilità. In realtà il Cloud necessita di avere personale dedicato all’Incident Response in grado di gestire le situazioni più critiche e permettere la Business Continuity.

L’Incident Response prevede la realizzazione di piani dettagliati per fronteggiare e rispondere prontamente a minacce informatiche, interruzioni del servizio, o violazioni della sicurezza. Si dovranno, quindi, identificare in maniera tempestiva le criticità, raccogliendo tutte le informazioni utili per prevenire problemi futuri.

Garantire la Business Continuity vuol dire permettere alle attività aziendali di non subire interruzioni anche in situazioni emergenziali, pianificando e implementando misure di ripristino come, ad esempio, il Disaster Recovery.

Integrare procedure di Incident Response e Business Continuity, nel contesto di un’architettura Cloud, richiede un approccio strategico e sinergico. I piani realizzati devono essere regolarmente testati e aggiornati, così da garantire un ambiente Cloud più sicuro e pronto alle potenziali interruzioni.

Come sviluppare un Incident Response Plan per mantenere la Business Continuity

Sviluppare un piano di Incident Response è di fondamentale importanza per garantire la Business Continuity di un’azienda. Si parte sempre da una valutazione dei rischi considerando le possibili minacce informatiche, gli errori umani, gli eventi naturali e tutte quelle situazioni che potrebbero interrompere le operazioni.

Il plan di risposta viene poi, essenzialmente, suddiviso in quattro fasi:

  1. Fase di rilevazione: È la più importante perché stabilisce come si andrà a gestire l’incidente. Vengono configurati i sistemi per monitorare gli allarmi, comprendendo attività come: il monitoraggio dell’autenticazione dei server, dei log anomali, dei report del firewall, della posta indesiderata e di eventuali anomalie sul sito web. È sempre in questa fase che verrà coinvolto il Responsabile dei Sistemi Informativi (RSI), delineando chiaramente le responsabilità e le azioni da intraprendere.
  2. Fase di analisi: Un team specializzato va a identificare e classificare gli incidenti. In base alla gravità, vengono adottate azioni specifiche, inclusa la gestione degli allarmi, la comunicazione e, se necessario, il coinvolgimento di organizzazioni esterne.
  3. Fase di gestione: In questa fase del piano si vanno a distinguere i livelli di gravità. Gli incidenti di livello 0-1 vengono gestiti internamente, mentre quelli di livello 2 coinvolgono un tavolo tecnico e, se necessario, altre aziende esterne. Gli incidenti di livello 3, in caso coinvolgano i dati sensibili, possono vedere l’intervento di una sala operativa e, se presente, del Data Protection Officer (DPO).
  4. Fase di ripristino: Il problema gradualmente rientra con la messa in pratica di azioni quali il Backup e il ripristino delle operazioni normali. Ognuna di queste attività deve essere ben pianificata e monitorata dal RSI e dal tavolo tecnico.

Nel piano devono essere sempre definiti protocolli chiari di comunicazione interna ed esterna da mettere in campo durante l’evento critico. Devono essere stabiliti i canali di comunicazione e le linee guida per informare dipendenti, clienti, fornitori e, in caso di necessità, le autorità.

È bene che tutti gli incidenti vengano registrati dettagliatamente, con tutte le azioni intraprese per risolvere il problema. Questa documentazione aiuterà a migliorare il piano nel tempo.

L’integrazione di tutte queste fasi, unite a test periodici ed esercitazioni, assicura una risposta solida agli incidenti e permette la Business Continuity anche nelle situazioni più critiche.

Un framework per l’Incident Response su Cloud

Nel contesto di Cloud, l’implementazione di un efficace framework di Incident Response è molto importante. Farlo richiede risorse e capacità operative che sono molto spesso raggiungibili solo in aziende di grandi dimensioni e ben strutturate.

I framework più tradizionali nati appunto per gestire gli incidenti si sono dimostrati non adatti per il contesto Cloud. Per questo motivo la Cloud Security Alliance ha sviluppato un framework specifico, il CIR – Cloud Incident Response.

Esso si compone di quattro fasi – preparazione, rilevamento e analisi, contenimento-eradicazione-recupero, post-mortem – realizzate per affrontare le specifiche criticità dei sistemi Cloud.

Tutto ciò va ancora una volta a sottolineare l’importanza dell’Incident Response nei sistemi Cloud, mostrando una complessità gestionale e operativa che richiede consistenti risorse e la collaborazione di professionisti altamente qualificati, in grado di conoscere in maniera approfondita le dinamiche specifiche del Cloud.

Che cos’è la Cloud Transformation

Che cos’è la Cloud Transformation

La Cloud Transformation rappresenta il processo di passaggio delle risorse, dei servizi e delle operazioni aziendali in un ambiente basato sul Cloud. È una trasformazione più ampia che non coinvolge solo la migrazione dei dati, ma prevede di riconsiderare i processi aziendali al fine di adattarti al Cloud.

In questo modo l’impresa avrà un’ottimizzazione delle risorse, una maggiore flessibilità operativa, e l’adozione di nuove tecnologie e strategie per promuovere l’innovazione e la competitività.

Per comprendere al meglio quando sia importante la Cloud Transformation, in questo articolo vedremo:

attacchi informatici

Cloud Transformation: cos’è

La Cloud Transformation è il processo di trasformazione e passaggio in Cloud dei dati, delle app e dei software di un’azienda. Questa evoluzione, che prevede alcune fasi come la valutazione delle esigenze aziendali, la pianificazione strategica e l’implementazione pratica, non riguarda solo la migrazione dei dati o dei software, ma prevede un cambiamento aziendale più ampio, profondo e strutturato.

Il centro focale della Cloud Transformation vede la modernizzazione e l’ottimizzazione della gestione dei dati e delle risorse di un’organizzazione. Essa prevede, inoltre, la definizione di un percorso chiaro che non tratta solo il trasferimento delle risorse, ma anche la ridefinizione dei processi di un’azienda al fine di adattarli a un ambiente Cloud. In questo modo le risorse verranno utilizzate in maniera più efficiente, aprendo la strada a nuove opportunità di crescita e innovazione.

Differenze tra Cloud Transformation e Cloud Migration

Per evitare confusione è importante avere ben chiara la distinzione tra Cloud Transformation e Cloud Migration. Mentre la migrazione in Cloud rappresenta il trasferimento dei dati da un server locale al Cloud, la Cloud Transformation abbraccia un approccio più sistemico, incorporando numerosi passaggi che vanno oltre la semplice migrazione.

La Cloud Migration, dunque, si occupa del semplice trasferimento dei dati e delle applicazioni da un ambiente locale al Cloud, senza apportare modifiche sostanziali. La Cloud Transformation, invece, comporta un cambiamento di approccio aziendale più ampio. Supera la semplice migrazione, coinvolgendo la ridefinizione dei processi aziendali per adattarli all’ambiente Cloud.

Questo vuol dire ottimizzare le risorse, compiere dei cambiamenti culturali e strutturali, così come aprirsi a nuove opportunità che possono far crescere l’azienda. Con la Cloud Transformation abbiamo una riorganizzazione e trasformazione dei processi d’impresa per massimizzare i benefici dell’architettura Cloud.

I vantaggi della Cloud Transformation

La Cloud Transformation è un’operazione che offre alle aziende diversi vantaggi, che non si limitano alla sola migrazione di dati e risorse. Tra i benefici primari abbiamo il miglioramento dell’efficienza e la scalabilità immediata, che permette l’accesso al Cloud ad aziende di differenti dimensioni.

L’aumento della sicurezza dei dati, così come la gestione dei costi più flessibili diventano altri elementi chiave per cui è vantaggioso puntare sui sistemi in Cloud.

Vediamo i benefici nel dettaglio:

  • Efficienza operativa: Ormai è sempre più importante aver la possibilità di accedere ai dati da qualsiasi posto. I sistemi in Cloud permettono un accesso più immediato e da remoto ai dati. Inoltre, facilitano la collaborazione in tempo reale e migliorano l’analisi eliminando i data silos. Il personale IT potrà così concentrarsi sulle innovazioni anziché sulla manutenzione ordinaria.
  • Maggiore flessibilità, scalabilità e velocità: La Cloud Transformation permette di usufruire di servizi scalabili, che si adattano alle esigenze delle aziende, piccole o grandi che siano. Questo offre agilità in un mercato sempre più in rapida evoluzione.
  • Maggiore sicurezza dei dati: Grazie a soluzioni innovative e a livelli di sicurezza avanzati come crittografia e infrastruttura ridondata, il Cloud offre una maggiore protezione dati, riducendo il rischio di accessi non autorizzati.
  • Migliore gestione dei costi: Le spese iniziali saranno ridotte grazie all’eliminazione dell’acquisto e della manutenzione dell’infrastruttura. Viene, quindi, pagato solo ciò che si utilizza effettivamente.
  • Aumento della produttività: Essendo l’accesso al Cloud raggiungibile da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, la produttività aziendale, specialmente nel contesto di lavoro da remoto, aumenta in maniera significativa.
  • Tecnologie all’avanguardia: Le piattaforme Cloud offrono tecnologie sempre aggiornate, sicure e performanti, superando spesso le soluzioni in loco in termini di efficienza e sicurezza.

Come mettere in atto la transizione al Cloud

Implementare all’interno della propria azienda la Cloud Transformation richiede una strategia ben definita.

Prima di tutto è necessario fare una valutazione dettagliata delle esigenze aziendali. Solo attraverso questo passaggio si può capire quali servizi, dati, o applicazioni richiedano un passaggio al Cloud e quali benefici potrebbero derivare da tale transizione. Partendo da qui, si potrà iniziare a delineare la strategia più adatta al contesto.

È molto importante anche selezionare il fornitore di servizi Cloud, considerando aspetti quali sicurezza, affidabilità, funzionalità offerte e, non da ultimo, la compatibilità con le esigenze specifiche della tua impresa.

Ricorda sempre che per fare Cloud Transformation sarà necessaria una chiara comunicazione anche con i dipendenti, che dovranno comprendere bene il significato di questa trasformazione non solo pratica, ma anche culturale. Le fasi di testing e controllo sono cruciali, poi, per assicurare che tutti i dati siano migrati correttamente e che le operazioni siano in funzione come previsto.

Monitorare in maniera costante le prestazioni, la sicurezza e l’efficienza dei servizi Cloud sarà anch’esso importante, adottando un approccio proattivo in grado di identificare e risolvere tempestivamente le criticità che potrebbero emergere.

VALORE BF PUNTA SU NETWORKING E DIGITAL TRANSFORMATION: Piano triennale di investimenti totalmente concentrato sul core business

VALORE BF PUNTA SU NETWORKING E DIGITAL TRANSFORMATION: Piano triennale di investimenti totalmente concentrato sul core business

Il primo agosto è stata finalizzata la chiusura dell’operazione per il passaggio di proprietà del ramo d’azienda 3D; da oggi prepariamo un cospicuo piano di investimenti nelle business unit storiche (F.B.). 

Gallarate, 02 agosto 2023 – In seguito al perfezionamento dell’accordo, la business unit 3D, costituita da Valore BF nel 2017, è passata in gestione a Valore BF 3D S.r.l., società controllata da Solid World Group S.p.a., quest’ultima ammessa alle negoziazioni su Euronext Growth Milan.

“Abbiamo fortemente voluto questa operazione” ha dichiarato l’amministratore unico Fabio Bernardini “in quanto consente di concentrarci sul nostro core business e sviluppare un piano triennale di forti investimenti”.
“Adesso inizia per noi un nuovo ciclo di crescita, focalizzato totalmente sul mercato ICT, che consentirà di ampliare e migliorare ulteriormente i servizi offerti ai nostri clienti nonché di aumentare la nostra quota di mercato anche attraverso operazioni straordinarie sfruttando la nostra prestigiosa sede di Gallarate con interessanti riverberi a livello occupazionale”.

La chiusura dell’accordo rientra in un piano di sviluppo che finora si è dedicato alla riorganizzazione e al potenziamento di attività e risorse interne e che si svilupperà in un importante fase di investimenti finalizzati alla crescita delle nostre attività core.

Un mercato in continuo cambiamento come quello dell’Information Technology richiede una grande capacità di adattarsi e di cambiare forma, sviluppando competenze in linea con le necessità ed esigenze delle aziende clienti; questa è la motivazione che ci spinge ad avviare questa fase espansiva per diventare sempre di più punto di riferimento per le imprese del territorio.

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